Ci sono momenti della vita in cui è bello e per certi versi utile guardarsi indietro, ripensando al momento in cui si è partiti e alla strada che si è percorsa.

L’APAPAR si è ufficiosamente costituita nel 2004, quale derivazione diretta di alcune idee e di determinati propositi nati e sviluppatisi all’interno di Parallele Smascherate, il forum online dei pallavolisti parmensi, creato e gestito da Giovanni Marani e Max Belletti.

Tra i vari argomenti toccati vi era stato anche quello nato a seguito di un allarme relativo alla possibilità che Parma potesse perdere molte delle tracce fondamentali di quello che era stato il proprio lungo e glorioso passato. La nostra città stava infatti perdendo la propria squadra maschile di serie A e non c’era alcun sentore che a breve si sarebbe potuto ricominciare con un’avventura in tal senso, così, con un gruppo di amici del forum, disposti a “sacrificare” proprio tempo e risorse per una causa in cui credevamo, ci siamo ritrovati nella mia casa in campagna per gettare analizzare cosa si sarebbe potuto fare a favore della pallavolo parmense. In quell’occasione vi è stato una specie di brainstorming da cui sono trapelate le prime avvisaglie della nascita di una possibile organizzazione finalizzata alla realizzazione di eventi pro-pallavolo locale, cercando di crearne di nuove o aggiungere il nostro contributo ad iniziative già in itinere.

L’idea del Ritorno delle Stelle, ossia una reunion al PalaRaschi di tutti i protagonisti dei 3 lustri di grandissimi successi marchiati Santàl e Maxicono, l’ho partorita praticamene al termine di quell’incontro e l’ho presentata durante una festa della pallavolo legata al forum stesso, in programma pochi giorni dopo in un locale della periferia di Parma.

La sensazione iniziale fu che la proposta avesse suscitato da una parte molto entusiasmo (soprattutto per la voglia i poter rincontrare i propri beniamini di quando molti di loro erano ragazzini), ma dall’altra paura e grande scetticismo relativamente alla nostra capacità di riuscire a portare avanti con successo un qualcosa di tale entità. Per quest’ultimo motivo mi sento di annoverare con grande soddisfazione personale e, soprattutto, con enorme riconoscenza, quell’atto di fiducia quasi incondizionata nei miei confronti nell’aver accettato di seguirmi e condividere l’idea da loro giudicata per certi versi “un’utopistica follia”.

Alcuni nuovi amici si unirono subito al nucleo fondatore e altri personaggi, che si rivelarono indispensabili per l’ottima riuscita di quello e di successivi eventi, risposero in maniera entusiasta al nostro invito diretto a collaborare. Furono tanti a prestarsi in tal senso anche fra quelli meno avvezzi al mondo social, ma legati con il cuore al periodo di riferimento della reunion. Ricordare tutti sarebbe un elenco particolarmente lungo, ma mi sento di citarne due in particolare per il ruolo svolto in quella e nelle future occasioni, ossia Giorgio Schianchi e Gianfranco Lucani, alias Greg.

Ci organizzammo in modo tale che ogni decisione fosse sempre frutto di una condivisione totale da parte di tutti gli associati e non ci fosse mai nulla di calato dall’alto. Ci sentimmo per 8 mesi quasi giornalmente via forum e via telefono e ci trovammo praticamente settimanalmente in una sede gentilmente messaci a disposizione da un circolo di dopolavoro bancario. Nei primi mesi del 2005, l’APAPAR passò dall’essere un qualcosa di ufficioso a diventare un’entità registrata ufficialmente come Associazione No Profit, finalizzata alla realizzazione di eventi sociali e sportivi. Avevamo voluto aggiungere anche la parola “sociale” per sottolineare fin dall’atto costitutivo quanto fosse forte e condivisa fra di noi la consapevolezza che ciò che stavamo iniziando a fare avesse anche una forte valenza in tal senso. E passò veramente poco perché potessimo passare dai buoni propositi ai fatti.

Dall’iniziale paura di non essere in grado di organizzare il solo evento de “Il Ritorno delle Stelle” si passò alla volontà di creare un evento ancora più grande, con finalità che andassero oltre alla sola celebrazione di un periodo memorabile per il volley parmigiano e di una squadra che aveva saputo segnare pagine importantissime nel volley mondiale.

Insieme al nome di MAXItàl, vennero così proposte altre iniziative da realizzare nella stessa giornata. Queste avevano lo scopo di creare un trait d’union fra i fasti passati ed i giovanissimi che si stavano avvicinando in quel momento alla pallavolo e di provare a compattare maggiormente quello che era il gruppo dei pallavolisti della nostra provincia.  Fu così che nacquero il torneo di superminivolley per i ragazzi delle scuole medie che, con il torneo del Volley Day ed il Memorial Risicato, creò le basi per il Circuito Provinciale di Minivolley (denominato prima Geosec e poi Albertina Cerasti), ed una sfida fra formazioni maschili e formazioni femminili composte dai migliori atleti militanti nelle squadre parmensi che disputavano campionati regionali e provinciali. Da quest’ultima iniziativa nacque in seguito la celeberrima sfida Est vs Ovest.

Tra le prime decisioni prese nel corso delle nostre riunioni, vi fu anche quella di devolvere tutto l’incasso del Maxitàl in beneficienza e accogliemmo così con entusiasmo la proposta di rispondere l’appello della famiglia Ashen, ossia della moglie e tre figlie di Tom, ex palleggiatore della squadra di Parma ai tempi dell’Ipe, scomparso qualche anno prima.

Il lavoro organizzativo fu enorme, soprattutto in considerazione del fatto che partivamo da basi economiche, logistiche e di conoscenze procedurali praticamene nulle. Senza voler essere un’autocelebrazione del nostro lavoro, ma credo possa essere definita oggettivamente come una vera impresa per quello che riuscimmo a dar vita. Imprescindibile fu l’aiuto di tanti altri amici che in quei mesi accolsero con il nostro stesso entusiasmo l’idea di rivedere a Parma così tanti campioni del nostro recente passato. Per descrivere tutto il lavoro necessario per dar vita all’evento non credo sarebbe sufficiente un a libro, ma le immagini di quelli che furono alcuni dei risultati ottenuti sono oggi visibili su Youtube.

Da quella prima iniziativa ne nacquero tantissime altre, così come si moltiplicarono le collaborazioni. Tra le prime vi furono quelle con la Fondazione Sport Parma, il Comune di Parma ed altri Comuni della nostra provincia, ma soprattutto si consolidò una forte sinergia con diverse società che aderirono al nostro appello a collaborare per il bene comune della pallavolo locale e, soprattutto, con il Comitato Fipav Territoriale, in collaborazione con il quale abbiamo organizzato circuiti ed eventi di assoluto valore nazionale. Un aiuto importante a quest’ultima lo offrimmo molto volentieri anche nell’organizzazione delle partite della Nazionale Italiana a Parma.

Fra gli eventi singoli, alcuni dei quali ripetuti annualmente, grande successo hanno riscosso il Volley Day Ducale, il Gran Galà della Pallavolo ed il Volley in the Night in Piazzale della Pilotta.

Con il fondamentale aiuto degli organizzatori delle singole tappe e della stessa Fipav, abbiamo dato vita al Circuito provinciale di Minivolley, che ha raggiunto cifre da record e riscontri incredibilmente positivi, ed il Summertour che ha raccolto e organizzato tornei estivi già in essere, aggiungendone e facendone nascere dei nuovi, alcuni dei quali ideati e organizzati direttamente da noi, fungendo da punto di riferimento estivo della nostra pallavolo.

Un ruolo importante lo abbiamo svolto anche per la nascita a Parma e lo sviluppo a livello nazionale di alcune discipline legate allo sport integrato quali il sitting volley e la pallavolo per atleti Special Olympics.

Nel tempo sono state condotte anche iniziative spot finalizzate alla raccolta fondi per aiutare popolazioni colpite da calamità naturali, quali quelle del terremoto in Abruzzo e i paesi del nostro appennino colpiti da frane.

Salvo qualche contributo spot per le singole iniziative, interamente utilizzato sotto certificazione per gli stessi eventi, ci siamo sempre basati sull’auto-finanziamento e non abbiamo mai voluto percepire nulla per il nostro impegno… appuntandoci con orgoglio sul petto questa scelta.


Carlo Alberto Cova



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